esempi di soluzioni progettuali

Case di paglia: cosa sono, come e perché si costruiscono

La didascalia di questa immagine scattata da un mio AMICO GRANDE GRANDE mi ha fatto ricordare le meraviglie che ho appreso da qualche tempo: possiamo costruire case biodegradabili, come gli uccelli coi propri nidi, e viverci con tutti i comfort e i mezzi che la società contemporanea dispone.
Siamo così tanto abituati alle “case convenzionali” da non riuscire minimamente ad  immaginare o pensare che esistono soluzioni differenti di abitazioni costruite con materiali naturali e che come la pelle del nostro corpo traspirano e garantiscono un ottimo comfort ambientale. 

Per intenderci, le case convenzionali sono quelle a cui la nostra cultura ci ha abituato, costruite con mattoni e cemento armato e intonacati con materiali sempre più chimici e che con grandi difficoltà non riescono a trattenere il calore durante le stagioni invernali e mantenersi fresche durante l’estate. Sono le case e le abitazioni che formano le nostre città e buona parte del costruito che ci circonda, e che per la tendenza sempre maggiore a chiudersi e sigillarsi, tendono a generare umidità, condense e muffe, da cui non ci si riesce a liberare facilmente. 

La “CASA BIODEGRADABILE” invece è una casa con struttura portante in legno lamellare o massiccio, progettata e costruita secondo la vigente Normativa Antisismica, con pareti costruite con balle di paglia, intonaco a calce nelle pareti esterne e terra cruda (argilla e sabbia) in quelle interne. E’ “un approccio radicalmente diverso al processo di costruzione”. Questo tipo di costruzione è collocato infatti all’interno della cultura della costruzione sostenibile, dell’efficienza energetica e della responsabilità nei confronti dell’ambiente. 

Si chiamano CASE DI PAGLIA.

CASA BIODEGRADABILE foto Carmelo Vanadia

Alcuni testi dicono che le prime strutture in balle di paglia furono costruite a fine Ottocento negli Stati Uniti dopo l’invenzione della macchina imballatrice e precisamente in Nebraska, ma la cultura siciliana ed in particolare quella dell’entroterra dove la tradizione contadina è protagonista assoluta, ha come elemento di riferimento u pagghiaru che era una specie di deposito per gli attrezzi di lavoro ma anche utilizzato come rifugio occasionale e costruito interamente con la paglia. 

La paglia è un materiale rinnovabile, disponibile in grandi quantità ed è un prodotto di scarto dell’agricoltura. E’ lo stelo della pianta dei cereali in cui sono stati tolti tutti i semi delle spighe. E’ il materiale che si sostituisce ai mattoni, e diviene muro su cui si vanno ad incastrare finestre e porte. 

L’immagine che proiettiamo come su uno schermo quando si parla delle case di paglia è quella dei tre porcellini e del cattivo e dispettoso lupo che la fa volare via, immagini seguite da legittime domande e dubbi sulla resistenza al fuoco o ai terremoti, alla durata nel tempo oalla possibilità che la paglia potrebbe essere aggredita da insetti o dall’umidità. Tutte domande e dubbi legittimi ma non fondate perché prove in laboratorio hanno mostrato che il tempo di resistenza ad un fuoco a 1100 °C in un muro di paglia intonacata resiste al fuoco 90 minuti, mentre un muro in calcestruzzo resiste solo 30 minuti, questo perché la paglia, chiusa e compressa tra l’intonaco priva di ossigeno, brucia molto lentamente. E inoltre, simulazioni di scosse molto violente di terremoti, hanno mostrato una resistenza straordinaria grazie all’elasticità delle case in legno e paglia.

Un elemento particolarmente interessante e che merita la giusta attenzione è la prestazione energetica.  Le case in paglia ben fatte si scaldano con pochissimo calore e anche con il calore di persone ed elettrodomestici raggiungono al minimo la classe energetica A+ per questo motivo vengono chiamate case passive.  

Attorno a queste costruzioni negli ultimi anni si muovono specialisti che con professionalità, passione e dedizione divulgano una nuova logica dell’abitare.